Il ground penetrating radar o anche più comunemente detto GPR, è uno strumento a me sconosciuto, per capire quindi a fondo di cosa si tratta ho dovuto immergermi in un mondo a me completamente nuovo. Infatti questo strumento viene usato maggiormente in geofisica, e serve per ottenere delle informazioni su una porzione di terreno che viene usato per lo studio, o per la ricerca di oggetti sepolti.
È applicabile a qualsiasi mezzo denso a bassa conducibilità elettrica, come ad esempio: il primo sottosuolo, le strutture murarie, il calcestruzzo e i manufatti
Ma come funziona questo strumento? Il metodo non è così complesso come pensavo, forse il grande nome altisonante in inglese ha contribuito a creare in me un immaginario complesso, ma questo, in breve, analizza le riflessioni di onde elettromagnetiche che vengono trasmesse nel terreno e così ottiene informazioni su questo.
In italiano il GPR viene chiamato georadar, ma se si vuole tradurre il nome in modo letterario la traduzione corretta sarebbe: radar di penetrazione del suolo. Il francese anche mantiene la traduzione molto simile all'italiano, infatti questa è géoradar. I tedeschi trovano sempre le varianti più interessanti, infatti viene tradotto con BodenRadar, dove Boden sta per terreno!
Per quanto riguarda la nota etimologica di questo nome è difficile da dire, essendo questo composto da tre parole con un proprio significato e etimologia.
Se si vuole però spendere qualche parola c'è da dire che il termine ground deriva dall'antico inglese "grund" e dall'olandese "ground", che volevano dire entrambi "bottom" quindi fondo, fine. Il termine radar invece è stato coniato nel 1940 unendo le parole: ra(dio) d(etection) a(nd) r(anging)
schema dimostrativo del sistema georadar
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